20 ottobre 2015

#compensazione

Buongiorno,
oggi vorrei parlarvi di compensazione.
Non spaventatevi, è un concetto semplice, in più se applicato alla mente maschile vi risulterà ancor più facile ed immediato.
Il genere maschile in generale ha un, a mio parere, discutibile rapporto con le dimensioni, ossia più grande è il loro amico là sotto, più il loro ego cresce e il cervello tende a stringersi.
Non è questioni di pregiudizi, ma reputono molto più importante la grandezza di alcune cose piuttosto che di altre, e quando con lo sguardo inciampano in una ragazza, a questo strano rapporto di dimensioni, subentrano inquietanti giochi di proporzioni e un interessante studio di compensazione, immediato e così naturale da far invidia alla fotosintesi clorofilliana.
Il loro cervellino sembra impazzito nella ricerca disperata di due costanti molto semplice:

Tette grosse-Cervello piccolo
Bel sedere-Capacità di aprire la bocca solo sotto le lenzuola.

E di esseri con queste idee ce ne sono.
Non preoccupatevi, sto parlando di maschi, non di uomini, perché quelli sono un'altra storia fortunatamente, ma il vero problema, è che anche oggi, nel terzo millennio, esistono esseri che pretendono che la donna stiri, lavi, e cucini per il suo uomo, che sia in grado di aprire la bocca, non certo per parlare o per esprimersi liberamente, riguardo svariati argomenti, ( perchè per disquisire piacevolmente, ci sono le amiche, con cui si parlasolo di frivolezze con i brillantini, e non con il proprio maschio, perchè con lui il tacito accordo, stretto alle origini della "storia d'amore", prevede lo spalancarsi completo della bocca  solo per soddisfare determinate necessità, e questi esseri, non sono solo ultraottantenni con l'Alzheimer galoppante e una moglie che sguscia, da una vita, tra lavatrici e fornelli, ma ragazzi giovani, che ascoltano la nostra stessa musica e mangiano la pizza nello stesso nostro modo.
Incredibile vero?
Ed è in situazioni come queste che mi sento fortunata, mi sento una ragazza fortunata, per essere nata in una famiglia dove c'era un uomo che non mi reputava una femmina, ma una figlia, da crescere e non da allevare, a cui insegnare tante cose, dalla politica allo sport, e per sport non intendo le Olimpiadi ogni quattro anni, ma il calcio ogni domenica, in TV o a San Siro.
 Non stupiamoci poi, se la miss Italia di turno ci fa sbarrare gli occhi davanti a televisioni, PC, Tablet e smartphone, per dichiarazioni agghiaccianti,  perchè è esattamente questo il prototipo di donna che ogni essere di genere maschile vorrebbe, (naturalmente per il principio di compensazione, con una terza abbondante).

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