/Capitolo VI/
Poi succede più spesso, quasi ogni sera. La scena
si ripete puntuale, io che piango e Riccardo che mi porta via, che mi permette
di fuggire da quel mio amore malato e malsano. Ci sono momenti in cui gli sono
grata, altri in cui vorrei affrontare la mia vita, senza che arrivi lui a
salvarmi. Una sera mi porta vicino al fiume, accendiamo un falò e beviamo da
una bottiglia di vodka alla menta. Dopo qualche sorso siamo meravigliosamente
brilli, siamo brilli di quell’ubriachezza che fa ammettere le colpe e confidare
i più intimi segreti, un’ubriachezza malinconica ma coraggiosa, e così decidiamo di bruciare ciò che ci va
stretto, ciò che non vogliamo più con noi.
All’inizio è un gioco, gettiamo bigliettini o
vecchie tessere della palestra che non avremmo più usato comunque. Poi con
l’alcol che scherza con la mia mente e la testa che inizia a girare, mi metto a
gridare che l’unica cosa che veramente vorrei levarmi di dosso è Marco e inizio
a piangere e ho freddo e ho paura. Riccardo mi abbraccia e mi supplica di
essere forte, mi giura che guarirò e allora lo guardo negli occhi, dura una
frazione di secondo e per la prima volta intravedo qualcosa che avevo sempre
ignorato, qualcosa che mi fa sussultare e tremare allo stesso tempo. Riccardo
mi scosta una ciocca di capelli dal viso, io socchiudo gli occhi, non so cosa
voglio, non so cosa fare, non so niente.
Succede velocemente, appoggia le sue labbra sulle
mie e mi sento tremare.
In un momento non ho più certezze eppure sono nel
posto giusto al momento giusto e questa consapevolezza mi colma il cuore e lo
fa traboccare di qualcosa di dolce, di caldo che mi riempie tutta, che mi rende
felice.
Rimaniamo abbracciati, in silenzio. Poi Riccardo
bacia la mia spalla e io rido.
Rido tanto, come non mi era mai successo, rido e
piango, e forse sono matta o ubriaca, ma qualcosa mi pizzica e mi colma
completamente.
Dormiamo nel suo appartamento quella notte.
Rimaniamo nel letto a fissarci per ore, poi
quando inizia a fare giorno, mi addormento con l’immagine del viso di Riccardo
vicino al mio, bagnato dai primi raggi di quel sole autunnale e mi sembra di
sfiorarlo, mi sembra di non aver mai visto nulla di così rassicurante, di così
dolce.
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