21 gennaio 2014

Camilla's diary

/Capitolo VII/


                                                                                                                                 15 dicembre 2013

Camilla cammina svogliata dopo quella lezione massacrante di diritto. 
Piove e oltre alla suo già evidente malumore, lo stato in cui versa quel cielo grigio non aiuta.
Si trascina dietro una borsa pesante, piena di libri più alti sicuramente delle sue ambizioni riguardo la sua futura e obbligata professione e vorrebbe bruciare tutti quei libri e quaderni, vorrebbe scaraventarli addosso ai suoi genitori e far studiare loro qualcosa che odiano, ma lei, la ragazzina perfetta, non lo farebbe mai.
Prima di attraversare l'incrocio, sospira, guarda a destra e poi a sinistra ed è proprio in quel momento che una cascata d'acqua, provocata da un imbecille troppo veloce alla guida, la inzuppa completamente.
Lei quasi non ci crede, bisbiglia qualche insulto sottovoce e quasi le viene da piangere.
Cammina incerta, con i jeans bagnati di acqua putrida e il cappotto completamente fradicio, quando una macchina le si accosta, è una mini blu e Camilla quasi non ci crede.
"Ti serve una mano?"Le dice una ragazzo dall'aria leggermente divertita "O volevi semplicemente farti una nuotata?"
Lei si limita ad un sorrisetto esasperato e fissa Giovanni spalancando quei suoi occhi e forse la vita non fa così schifo adesso, forse qualcosa di buono succede a volte.
"Vuoi un passaggio? Zuppa come sei sul pullman non ci andrei fossi in te"
Camilla alza gli occhi al cielo, sale in macchina e gli sorride "Non eri obbligato, voglio dire...Grazie"
Giovanni ride, mentre guida tranquillo nel traffico di metà pomeriggio.
Lui la ignora, la guarda e sorride "Se hai freddo ho una coperta nei sedili posteriori, puoi toglierti quei vestiti bagnati e stare al caldo"
Camilla tentenna leggermente, poi lui la guarda "Ti ho visto almeno mille volte in costume o in mutandine"
"Si ma ora è diverso"Prova lei, si è completamente diverso, perchè allora avevano solo quindici anni, e si conoscevano completamente, ora no, ora sono praticamente due estranei.
"Dai Cami, non essere stupida"Le sfiora il braccio con le dita e qualcosa in lei si muove e le scalda la pancia come le era successo solo quattro anni prima.
Allora obbedisce, si sfila i jeans e il cappottino e si avvolge nella coperta di Giovanni, poi si sistema i capelli in una treccia e lo guarda guidare tranquillo.
Lui si volta a guardarla e le sorride "Era da tanto che non stavamo insieme"
Camilla annuisce e allora lui continua e rimangono nel tepore dei ricordi per altri venti minuti.
Giovanni è cambiato per certi versi, ora i capelli sono più corti, tiene la barba leggermente incolta, e pare più tranquillo, più sicuro di sé, tanto sicuro da avere una ragazza e questo a Camilla fa male.
Ma poi lui cambia discorso e si ritrovano a parlare di qualche amico in comune.
Camilla ride, lui la sfiora piano, come aveva fatto centinaia di volte, e poi arrivano davanti a casa di lei.
L'enorme cancello sembra quasi minacciarli e Camilla allora si volta a guardare Giovanni 
"Grazie mille" Si rimette i jeans e sistema la coperta sui sedili posteriori "Lo so che sono cambiate molte cose ma mi è piaciuto passare del tempo con te"
Allora Giovanni le sorride ed è come tornare a casa dopo un lungo viaggio, è come trovarsi finalmente al posto giusto "Anche tu mi sei mancata" E le stampa un bacio sulle labbra.
Si guardano e Giovanni le sfiora la guancia con la mano, e non pensa alla sua ragazza, o alla sua vita, per un attimo pensa solo a quel suo primo amore e tutto torna a funzionare.

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