10 gennaio 2013, ore 13.12
Stava per suonare la campanella che avrebbe decretato la fine delle due ore consecutive di matematica, precedute dalle tre (pesantissime) di latino e finalmente me ne sarei tornata a casa, tirando un sospiro di sollievo e prendendomi una pausa di almeno due orette dallo studio obbligato di greco e/o filosofia.
Un anno fa, esattamente come adesso, avevo diciotto anni, una voglia infinita di finire il liceo, lasciarlo (in senso ovviamente figurato) bruciare insieme a tutti i miei libri, quaderni, appunti e odiatissimi dizionari vari, e una paura crescente dell'imminente maturità.
Volevo la libertà e la flessibilità (quella forse del post-fordismo, argomento di economia politica che mi sta facendo impazzire?!?!) che, credevo, l'università mi avrebbe saputo dare, volevo la patente, addormentarmi una sera di giugno e svegliarmi avendo già sostenuto scritti e orale e trovarmi catapultata su un'isola greca a godermi il mare, il sole e la felicità.
Un anno fa come ora, sarei stata annoiata al mio banco, ultimo infondo a sinistra, con i capelli spettinatissimi, la faccia da buttare via e l'impellente desiderio di decidere cosa fare la sera.
10 gennaio 2014, ore 13.23
All'università non suonano le campanelle, non ci sono più (almeno per me) ore interminabili di latino o indecifrabili espressioni con numeri e lettere scritte alla lavagna.
Ora a casa ci sto per la maggior parte del tempo, e non so molto bene cosa fare, studiare? guardare la tv? scrivere? uscire?
A fine gennaio ho un esame, a febbraio altri cento e poi riprendono le lezioni e non ho ancora capito bene come funziona.
Ormai la patente ce l'ho, i libri del liceo, quelli in buono stato, li ho venduti, altri li ho gettati nel camino insieme all'ammasso di appunti quel fatidico 26 giugno, anche se fuori c'erano 30 gradi e accendere il fuoco non era proprio il massimo.
L'università ti da tante pause morte, tanti momenti di completa e assoluta libertà, che non ho ancora capito come sfruttare, l'università è decine e decide di caffè, accompagnati da altrettante sigarette, che se non vado in bagno ogni dieci minuti è un miracolo!
Ps. una cosa positiva però c'è: Io stasera esco, torno tardi e domani la campanella mica suona alle 8.15!
Ciao! Anch'io ho iniziato quest'anno l'università e vivo le stesse sensazioni! Tu cosa studi?
RispondiEliminaCiao Diletta! Si l'università è un po' un casino! Io studio scienze della comunicazione.
EliminaBisous
E tu?
Elimina