12 maggio 2014

Love and other stories



/ Capitolo VII /


Non ho mai amato le tradizioni scolastiche, non perché io sia il Grinch della California centrale, ma perché i balli, le partite e le varie cerimonie prevedono qualcosa che io non ho mai avuto, nel caso di venerdì sera, un ragazzo e... un vestito!
Dopo scuola Kayla mi convince ad andare con lei da estetista e parrucchiere, e mentre la più bella del liceo sceglie la pettinatura più adatta, l'amica sfigata sfoglia delle riviste vecchie di almeno sei mesi.
"Avanti Lisa, vieni con me e Tom, vedrai che ci divertiremo" Mi dice lei sorridendo radiosa e quasi ci credo anch'io.
"E quando ballerete il vostro lento cosa farò? Me ne starò lì come una candela?"
Kayla sorride "Ma ci sarà qualche ragazzo carino che ti inviterà e allora Danny si ingelosirà da morire"
"Sai con chi ci va?"Domando in preda ad un raptus di gelosia cieca.
Lei scuote la testa e io ritorno nel mio status di ameba.
Ma poco dopo lei torna alla carica e in meno di un'ora sono anch'io sotto i ferri e mi sto preparando per andare ad un ballo insensato, senza un accompagnatore, e cosa ancora più importante, senza un vestito che non mi faccia sembrare una ragazzina di dodici anni il giorno di halloween.
Così uscite da trucco&parrucco, sfrecciamo in una di quelle boutique che amano tanto mia madre e Kayla, e mi provo il primo vestito che non mi faccia sentire una meringa andata a male o una strega impazzita!
E' semplice, con una scollatura non troppo volgare, un pizzo delicato, la gonna di una stoffa leggera, il tutto di un bianco candido ed etereo.
Mi guardo allo specchio e non sembro nemmeno io, e quasi nemmeno ci credo.
Lo compro e corriamo a casa e una parte di me spera di farselo togliere da Danny, mentre la quella più bigotta la rimprovera sconvolta.

Non so per qualche malato scherzo del destino, non so per quale diavolo di motivo, mi suonano alla porta con una ventina di minuti di anticipo e io non sono ancora pronta.
Sento mio padre che con una voce strana mi chiama e io gli dico di darmi due minuti.
Kayla dev'essersi bevuta il cervello, insieme allo champagne della limousine che Tom ha prenotato, per arrivare così presto.
Corro giù dalle scale, alzandomi la gonna del mio vestito e ravvivandomi i capelli contemporaneamente, il tutto rimanendo in equilibrio su un tacco che attenta alla mia vita.
Alzo lo sguardo e qualcosa mi rapisce completamente, quasi non ci credo, quasi rimpiango di non aver indossato mutandine e reggiseno coordinati, e balbetto qualcosa.
Danny sorride e farfuglia qualcosa, poi mi fissa ancora per un attimo.
E' indescrivibilmente bello, con i capelli scuri arruffati, gli occhi grandi che incontrano i miei, e con il suo smoking scuro.
Io gli faccio cenno di uscire in giardino, ci sediamo su una panchina che mio padre ha costruito nell'arco di otto sabati consecutivi.
Danny mi guarda e quasi non credo che sia lì.
"Vai al ballo quindi..."Mormora fissandosi le mani "Pensavo che nessuno ti avesse invitato"
Io non so bene cosa rispondere "Tu non l'hai fatto"
Lui mi guarda e mi sento una bambina, mi sento in imbarazzo da quando il suo viso sia perfetto, e temo qualcosa che non so bene spiegare cosa sia.
"Pensavo di farti una sorpresa, non pensavo fosse necessario fare la fila per portarti al ballo"
E un po' mi arrabbio, anzi non un po' "Giusto, tu dato che mi hai portata a letto avevi la precedenza!"
E  gli dico che sono in ritardo e che deve andarsene.

Dopo dieci minuti arriva Kayla, salgo in auto e sia lei che Tom mi fanno i complimenti.
Li guardo mentre si scambiano bacetti da dodicenni, mentre si tengono per mano e qualcosa mi infastidisce, mi comprime lo stomaco e mi fa sudare, mentre la mia mente corre veloce verso un Danny in smoking.
Arrivati al ballo rimango sulle mie per un po', poi Kayla mi porta in pista, balliamo, facciamo le cretine, beviamo qualcosa e balliamo ancora, ed è proprio quando ho deciso di andarmene fuori a prendere una boccata d'aria che lo intravedo, e rimango immobile per un lungo momento, a fissarlo, mentre Danny si guarda intorno, con le mani in tasca, i capelli spettinati al punto giusto e l'aria imbronciata che fa subito super sexy.
Vorrei che mi notasse e, come succede in ogni banale e prevedibile film, attraversasse la folla e venisse dritto qui, davanti a me, ma mi accontenterei anche di uno sguardo rubato nelle condizioni in cui mi trovo.
Non so bene cosa fare e probabilmente con lui non lo saprò mai.
Kayla si avvicina e mi abbraccia.
Ma io non so veramente io e per un momento vorrei stare da sola, lontano da tutto e tutti, e lasciare che il mio cuore sia onesto con tutto il resto del corpo.
Ma ora non è il momento per essere sinceri, così mi volto e con un ultimo sguardo alla festa salgo sull'auto che Tom ha affittato e me ne torno a casa.


Più tardi quella sera, con la faccia piena di crema anti-imperfezioni, il peggior pigiama di sempre, mi suona il cellulare e quando rispondo, senza guardare lo schermo, sento la sua voce attraversarmi le orecchie ed arrivarmi fino al cuore.
Poi sento bussare alla mia finestra e quando apro me lo trovo davanti, con la faccia a pochi centimetri dalla mia.
Entra nella mia camera e rimpiango di non essermi data una sistemata.
Lui indossa ancora l'abito del ballo e, con gli occhi stanchi e un po' arrossati per la stanchezza, è ancora più bello.
Mi si avvicina e sorride, di sfiora la nuca e poi mi guarda ancora un attimo.
"Scusa, non avevo capito niente"Mi dice con la voce bassa "Non volevo ferirti"
Io annuisco, poi sorrido "Non era necessario che venissi qui"
"Lisa, lo so che tu vuoi qualcosa di diverso, ma io pensavo che fosse giusto" Poi mi guarda più intensamente "Non so cosa siamo, ma mi piaci"
E mi sembra che abbia dodici anni e un po' mi piace questo slancio di forzata spontaneità, allora sorrido.
Poi tira fuori il suo cellulare mette una di quelle canzoni da ballo di fine anno, che sparge le sue note romantiche per tutta la mia stanza e io già so che per sbarazzarmi di quella sera dovrò fare la disinfestazione.
"Forse potremmo ricominciare" Mi abbraccia, poi mi accarezza i capelli e rimaniamo così, in silenzio, con la musica che ci entra dentro, quasi per fare galleggiare il nostro cuore ancora inesperto, e gracile.
Rimaniamo aggrappati l'uno all'altra, con la paura di sbagliare passo, ma per un attimo ho la certezza della perfezione di quel momento e non voglio smettere di stringere il suo corpo al mio.
Ora, e probabilmente solo ora, non mi importa di cosa dovremmo essere, ma sento che siamo qualcosa di speciale, non mi interessa se per Holly non siamo una coppia, o se per Kayla potremo diventarlo, se per mia madre ho le doppie punte o se per mio padre sono troppo piccola per fare sesso, io so di essere me stessa, lì, in quel momento abbracciata a lui.


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