08 novembre 2013

Nati sotto una cattiva stella -parte finale-





"Dopo tutta la strada che avevano percorso si trovavano ancora insieme, l’uno accanto all’altra, con un sorriso stanco dipinto sul viso e gli occhi colmi di lacrime di gioia e di ricordi. Entrambi parevano cambiati per certi aspetti, ma gli stessi per altri.
Tutti i loro sforzi sarebbero stati inutili in qualunque caso. Niente sarebbe stato in grado di tenerli distanti, di separarli, di dividerli in eterno. Erano come due piccioni viaggiatori che portavano lo stesso messaggio e si trovavano a metà strada, dove entrambi potevano arrivare ma non oltre non avevano mai superato quel limite imposto da un’entità superiore, imposto dal destino
In loro vi era la stessa fiamma ardente che si era accesa molti anni addietro e che per tutto quel tempo aveva mantenuto il loro legame vivo. Bruciava da più di vent’anni, sebbene avesse minacciato di spegnersi, vittima di qualche folata troppo intensa di vento, era rimasta lì, brillante, scintillante, come un faro in una tempesta.
E il loro rapporto dopotutto era stato proprio così.
Si erano incontrati che quasi erano bambini e, ora si erano ritrovati dopo una vita fatta di sofferenze, delusioni, successi, amori, ma in verità nulla era cambiato.
Kate sorrise mentre un ultimo raggio di quel sole di fine estate le si specchiava negli occhi verdi. Non sentiva più nulla. Ormai erano trascorsi gli anni delle feste adolescenziali, delle sigarette fumate di nascosto e dei sentimenti clandestini; ora era cresciuta ed era cambiata.
Paolo la prese per mano e rimase a fissarla in silenzio.
Niente in lei lasciava presagire lo scorrere del tempo, solo i ricordi ora parevano innumerevoli e si affollavano nella mente di lui come a volersi soffocare tutti.
Per Paolo, Kate era stata la scoperta più grande che avesse mai fatto.
Era stata la vetta della montagna più alta, scalata ansimando.
Kate era stata la sua migliore amica, la sua complice perfetta.
Entrambi ammirarono la foresta che iniziava a coprirsi di colori intensi e caldi, proprio come i riflessi nei cappelli morbidi di lei.
Paolo le sorrise teneramente e poi le accarezzò una guancia.
"Oh Kate"Bisbigliò socchiudendo gli occhi e cercando di imprimersi nella mente la figura della nuova donna, più matura, più sensuale, più adulta.
Lei gli avvolse la mano nella sua e la portò alle labbra.
Se lo guardava con attenzione, sotto quei suoi capelli scuri, intravedeva ancora il ragazzo che era stato, taciturno, caparbio, leale, ma se si scostava per un attimo da quel suo ricordo ancora vivido nella sua mente, non faticava a vedere quando fosse migliore l’uomo che era diventato.
"Non dire nulla, non servirebbe a niente"Bisbigliò lei con un sorriso dolce.
Le parole con lui non erano mai servite a molto, le sue azioni valevano più di tutto ed era questo che amava più di Paolo, il fatto di potersi capire solo con uno sguardo sfuggente.
Tra loro era sempre stato così. Paolo capiva alla perfezione ciò che Kate potesse provare, anche se gli era un mistero il suo comportamento troppo esuberante e vivace, mentre per lei era stato più complicato comprendere Paolo.
Il suo fare enigmatico l’aveva sempre disorientata, ma lentamente, con il passare del tempo le loro menti si erano unite indissolubilmente, come le loro anime.
"No Kate, ora devo farlo"Fece lui rompendo il silenzio che tra loro si era creato da troppo tempo "Per così tanti anni ci siamo rincorsi, per tutto questo tempo non siamo mai stati pronti ne capaci di dichiararci davvero l’amore che proviamo, per troppo non siamo stati in grado di saltare nel vuoto e rischiare"
Kate annuì.
Sapeva che le parole di Paolo racchiudevano la pura verità, quella che da una vita aveva cercato di accettare senza riuscirci.
"Ma ora è diverso, siamo cambiati, siamo cresciuti e non siamo più bambini, per parte della nostra vita ci siamo amati, perché non dovremmo amarci anche per la restante?"
Così dicendo si avvicinò a Kate e inclinò la testa, fino a sfiorarle la fronte con le labbra, poi si mise a fissarla negli occhi.
"Ebbene, ti amo Kate, ti amo dalla prima volta che ti ho incontrata, quindici anni fa"Poi la guardò più intensamente "Ti amo ancora, dopo tutto questo tempo. Ti amo come se fossi stata sempre mia moglie e la mia migliore amica"
Lei sorrise e mentre una folata di vento la faceva tornare ragazzina e le parve di sentirsi leggera, fresca, spensierata.
Finalmente sentiva che tutto stava andando per il meglio. I suoi passi erano quelli giusti.
Si guardarono intensamente e quello bastò, com’era sempre accaduto.
Lui le si avvicinò lentamente e le loro labbra s’incontrarono.
"Ti amo Paolo" E sussurrandoglielo all’orecchio Kate rivide i ragazzi che erano stati, teneri, spensierati, innamorati"
 








Questo è l'ultima parte di un piccolo progetto a cui sto lavorando! Spero vi piaccia!

5 commenti:

  1. ciao beatrice! questo post mi ha commosso! mi ci sono molto rispecchiata perchè io e l'uomo che sarebbe poi diventato mio marito ci siamo ritrovati dopo vent'anni! Eravamo amici da bambini, provavamo una forte attrazione da adolescenti, ci siamo innamorati, ma poi la vita ci ha portato a vivere esperienze diverse, in luoghi opposti! In cuor mio ho sempre desiderato, sperato, come se qualcosa mi tenesse viva una fiammella nel mio cuore e alla fine quasi vent'anni dopo dal nostro primo incontro ci siamo ricongiunti! Mi hai emozionato! grazie

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  2. Ciao Bea, posso dirti che ti conosco piuttosto bene, ma non voglio dirti chi sono! Io ho letto anche "Sapore di Sale" e mi aveva già colpito molto, forse però li eri più immatura, ma con questi post dai davvero prova di quanto tu sia brava! Spero che pubblicherai presto un altro libro! Un bacio C

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  3. Ciao beatrice e ciao ragazze! Mi chiedevo cosa fosse "Sapore di Sale" e comunque ci tenevo a farti i complimenti per il tuo blog! Sei davvero bravissima a scrivere!

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  4. 1. Ciao! La mia storia, anche se hai potuto leggerne solo una piccola parte, ti assicuro che è molto simile, se non uguale alla tua! E questo tipo di storie, fanno nascere degli amori così solidi, imperturbabili ed impossibili da distruggere! Un grande abbraccio!

    2. Ciao C! Certo in "Sapore di Sale" ero molto immatura, ora non credo di esserlo, ma sicuramente lo sono di più di allora! Io credo che uno scrittore o pseudo scrittore debba scrivere di quello che conosce e all'epoca conoscevo i primi amori, quelli dolci e teneri, fatti di baci rubati all'ombra di un albero e che poi magari ti deludono e ti lasciano uno strano sapore in bocca, ora pur non avendo un'età così elevata e non avendo fatto tutta questa esperienza, mi sento di dover scrivere di storie diverse, di rapporti più complicati! Ti ringrazio dell'appoggio! Un bacione

    3. Ciao Ciara! "Sapore di sale" è un libro che ho pubblicato quando avevo 15 o 16, era una storia che tenevo dentro e che ho avuto la fortuna di pubblicare! Se sei interessata credo sia ancora acquistabile su internet se cerchi su Google! Un bacione e grazie mille per il tuo calore!

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  5. Ciao Bea,
    adesso però voglio sapere anche il resto della storia!!!!!!! ;-)) Ti sollecito a terminare il tuo progetto perchè è davvero molto bello!!!!! Bravissima ...

    daniela

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