14 novembre 2013

Noi ragazzi atermici




Qualche giorno fa alla radio sentivo l'intervista ad un famoso scrittore riguardo il suo ultimo libro in cui fanno da protagonisti i ragazzi del terzo millennio, nella loro bellezza completa, muniti di smartphone, pc ultrasottili, zero voglia di studiare, e uno spiccato senso dell'igiene.
Fin qui nulla di male, qualcuno di noi inizia già e intravedersi, sdraiato sul letto, con il caos intorno, vestiti, cuscini, cartacce, libri, una musica malinconica e solo due fonti di luce, al massimo tre (cellulare, computer e ipod), ma la cosa che mi fa un po' arrabbiare è che sempre noi dobbiamo essere presi in esame, sempre noi dobbiamo essere etichettati, in questo caso ragazzi atermici, perché abbiamo abolito le infradito d'estate e giriamo con un giubbetto leggero in pieno inverno, che poi a mio modesto parere, ammettendo e premettendo che non mi sento in grado di psicanalizzare nessuno, è una gran cavolata! Io mi vesto e mi svesto non in base alla moda o per colpa di una specie autismo e di un' attenzione al se! Onestamente d'estate non vado in giro seminuda perché potrei essere perseguibile dalla legge, e d'inverno mi copro manco dovessi andare in siberia.
Non so fare dodici cose in un secondo e sono piuttosto pigra, ho mille idee e la maggior parte delle volte coinvolgono altre persone, l'attenzione a noi stessi esiste semplicemente perché oggi più di ieri ci sono mezzi per potersi rapportare meglio e curare di più noi stessi, ma questo non vuol dire che viviamo in un isolamento mentale e fisico, non vuol dire che per omologazione ci vestiamo tutti uguali o che abbiamo le stesse idee. Esistono alcune ragazze, che conosco da quando avevo sei anni, che amano l'ordine, e hanno una camera perfetta mentre altre persone, come me, che la camera in ordine non riescono proprio a tenersela, ma il motivo di fondo non è un autismo o un attenzione spropositata verso noi stessi e un menefreghismo totale verso il mondo esterno.
Io credo che se si fosse stata messa al microscopio la generazione dei nostri genitori, quella appunto a cui appartiene il nostro scrittore, sarebbero scaturite molti altri profili psicologici interessanti e altri turbamenti e disagi notevolmente spaventosi, ma questo non sarebbe stato giusto, perché noi non siamo tutti uguali, non siamo dei numeri, ma delle persone!

Ps vado a mettermi un maglione e a riordinare camera mia.

2 commenti:

  1. Concordo in pieni! Non si deve generalizzare sempre e giudicare noi giovani sempre nel lato peggiore! Abbiamo avuto la fortuna di vivere in un'epoca super "accessoriata" e non ci si deve sempre fare una colpa!
    Te lo scrive una vent'enne che per tutta la sua vita si è sentita sulle spalle la disapprovazione del mondo!

    Comunque sei davvero molto brava! Giorgia

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